In seguito all'attentato a Togliatti, la Gladio Rossa [l'organizzazione paramilitare clandestina messa in piedi dal PCI fino dal 1946] stava per sovvertire le istituzioni ufficiali e prendere il potere.
Prima di tutto i corsi per formare i sabotatori era svolto all'epoca tramite corsi per corrispondenza da Praga, i quali prevedevano principalmente lezioni su due materie: 1) come si possono fare gli atti di sabotaggio ai ponti ferroviari e con quale esplosivo affinché si abbia l'effetto desiderato?; 2) per demolire un edificio militare cosa si deve predisporre?.
Gli aspiranti poi dovevano superare un esame davanti ad una commissione presieduta da un parlamentare del PCI.
Secondo il dossier Mitrokhin in provincia di Terni sarebbero stati occultati alla fine degli anni '40 del XX secolo numerosi quantitativi di armi di vario tipo.
Le formazioni clandestine erano strutturate essenzialmente in brigate, costituite da una forza variabile che poteva andare da un minimo di 20 uomini ad un massimo di 50.
Tra i tanti documenti venuti alla luce alla fine del XX secolo spicca la segnalazione fatta dal Questore di Terni nel 1951 dove si riferiva di una strana riunione del PCI di Orvieto, presieduta da un Senatore eletto in quel collegio, dove veniva chiesto ai locali iscritti di consegnare un censimento dei comandanti dei carabinieri e dei funzionari di polizia, in cui dovevano essere riportati: le loro generalità, i loro paesi di origine, se erano alloggiati in caserma con famiglia o la via e il numero civico del domicilio privato, il comportamento tenuto nei confronti del PCI e del PSI, gli atti compiuti contro gli appartenenti dei due partiti, se avevano fatto eseguire rastrellamenti per requisire armi da fuoco e, infine, esplicito parere del locale segretario della sezione del PCI.
Inoltre c'e da segnalare che migliaia di uomini delle ex brigate partigiane erano pronti all'insurrezione con il preciso compito di occupare tutti i punti nevralgici delle regioni centro-settentrionali.