Ogni consulente nominato dal magistrato, al momento dell’inizio delle operazioni peritali deve rendere nota la metodologia che intende adottare per l’espletazione del proprio lavoro, sia alle parti che ai CC. TT. PP (consulenti di parte). Ovvero come si muoverà per poter rispondere ai quesiti postigli.
Egli deve evidenziare quali incontri effettuerà, che di solito sono: incontri individuali con i genitori, incontri congiunti con la coppia genitoriale, osservazione delle dinamiche tra genitori e figli, somministrazione di un’adeguata metodologia peritale, colloqui con i servizi sociali (laddove siano intervenuti), incontri con il corpo docente della scuola frequentata dai figli.
Il colloquio che si svolge all’interno del contesto peritale è differente da quello che viene svolto dallo psicoterapeuta, è un colloquio valutativo e non ha il fine di aiutare la persona che viene ascoltata. Il colloquio clinico ed il colloquio forense hanno alla base diverse tecniche e procedure di realizzazione in termini di efficacia. Il colloquio clinico è una tecnica di osservazione e di studio del comportamento umano per poter arrivare a raccogliere delle informazioni, motivare, ed informare il paziente.
Il colloquio clinico è la modalità importante tramite la quale il professionista (psichiatra, psicologo clinico, neuropsichiatra, psicoterapeuta) mette in pratica le proprie conoscenze e competenze per poter riuscire ad entrare in contatto con un paziente, poterlo comprendere e quindi aiutarlo. Gli obiettivi di un colloquio peritale sono molteplici, in quanto deve servire per poter effettuare una diagnosi, deve approfondire la conoscenza della persona, deve indagare il temperamento, il funzionamento, la personalità e la cultura delle persone.
Il colloquio individuale consta di una parte relativa l’anamnesi della persona, ovvero la storia fisiologica, relativa alle malattie ed alle tappe evolutive dell’individuo; si andrà ad indagare su come è stata trascorsa l’infanzia e l’adolescenza, sui rapporti con la famiglia di origine e sulla scolarità.
Il colloquio, all’interno di una consulenza tecnica di ufficio, può durare da un’ora al massimo due ore, in base all’esigenza del C. T. U. di raccogliere informazioni sul periziando.