Gio. Mar 23rd, 2023

Secondo recenti documenti declassificati i tedeschi avrebbero pianificato nel 1943 un attacco per distruggere gli impianti idroelettrici che sorgevano intorno a Mosca e che erogavano almeno il 75 % del fabbisogno dell’intera industria bellica sovietica. Un piano che non fu reso operativo per motivi che analizzeremo nel contesto del presente articolo.

Nel 1943 il professore tedesco Heinrich Steinmann, ingegnere e dirigente ministeriale, nato il 1° agosto 1899 a Gitter by Salzgitter e morto l’ 11 marzo 1969 a Colonia, entrato in servizio presso il Ministero della Luftwaffe il 5 agosto 1933 come consulente e consigliere per le costruzioni nel Ministero dell’ Aeronautica,
ideava un piano audace, che all’ epoca aveva del fantastico: attaccare e distruggere le turbine per la produzione di energia elettrica che serviva il fabbisogno dell’industria bellica sovietica.

Per mettere in pratica tale progetto, conosciuto col nome in codice di "Operazione martello d’acciaio" o "Eisenhammer", dovevano essere impiegati uno speciale reparto della Luftwaffe. Gli aerei utilizzati dovevano essere i "Mistel", aerei sviluppati all’ inizio del 1942, e composti da un piccolo aereo montato sopra a un aereo più grande sprovvisto di pilota, utilizzato come bombardiere a medio raggio. La combinazione finale fu un caccia Messerschmitt Me. 109 o un Focke-Wulf FW.190 montato sopra un bombardiere Junkers Ju. 88 armato con ben 8.377 libbre di esplosivo, capace di perforare ben 8 metri di acciaio e/o 20 metri di cemento armato.

All’ inizio del progetto martello d’ acciaio erano pronti ben 56 Mistel al comando del colonnello Joachim Helbig e facenti parte del KG-200, un’ unità  speciale della Luftwaffe.

Questo reparto doveva andare a colpire gli impianti elettrici di Gorky, Stalinogorsk, Rybinsk Uglich, posti intorno a Mosca, e quelli di Volkhovstroi, che erogava un’ energia pari al 75 % dell’energia destinata all’ industria degli armamenti sovietici.

Grazie a documenti recentemente declassificati, possiamo riferire che tale piano si sarebbe sviluppato nel seguente modo: il gruppo di aerei Mistel sganciavano delle mine galleggianti denominate "Sommerballon" o "palloni estivi" le quali avrebbero dovuto seguire la corrente fino ad essere spinte fino alle turbine idroelettriche delle dighe le quali poi dovevano esplodere, distruggendo irrimediabilmente tali dighe, rendendo l’ industria sovietica impotente. Così l’ esercito tedesco, dopo aver atteso che i sovietici avessero esaurito le scorte, avrebbe attaccato nuovamente e a fondo l’ esercito sovietico, prendendo in una morsa a tenaglia l’ Armata Rossa, costringendola ad una ritirata verso l’ Estremo Oriente siberiano. Ma per la mancanza di carburante sufficiente, l’ operazione "martello d’ acciaio" non fu mai lanciato. Inoltre un raid aereo alleato sull’ aeroporto di Rechlin-Laerz distrusse ben 16 Mistel che dovevano prendere parte all’ operazione speciale.

Altri documenti top-secret resi pubblici, riferiscono che l’ attacco aereo sarebbe potuto avvenire con armi non convenzionali, utilizzando bombe biologiche o addirittura con bombe disgregatrici atomiche ante-litteram. In conclusione un piano strategico di notevole importanza, che, se fosse stato realizzato, avrebbe forse cambiato il corso della storia come oggi noi la conosciamo.

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