Vi è un processo “di memoria” da fare ogni qualvolta capiti di argomentare di Terrorismo Islamico e cioè spolverare, per mezzo di una lecita e consueta correttezza, tutti quegli allarmi che già prima del settembre 2001 venivano lanciati da più Agenzie di Intelligence nonché da molti analisti della “open research intelligence”!
E’ più facile, oggi, impostare argomenti sul terrorismo islamico di quello che è stato, piuttosto che azzardare ad emettere analisi previsionali su ciò che sarà, considerato che alla fine del 2001 e per ancora pochi mesi dell’inizio del 2002, nel mondo sembravano abbondare “esperti ed analisti” ma da 6 anni circa pare che questi enormi, reconditi esperti abbiano lasciato il campo alle sole post-analisi o preferire il silenzio anziché espletare concrete manifestazioni di studi e ricerche al fine di individuare le giuste vie per debellare tale minaccia che, come spesso ho detto, è ancora ben radicata e pronta ad esplodere più che mai.
Tale considerazione, la quale non è assolutamente un allarme ma piuttosto un concetto che potrebbe verificarsi, non è il risultato delle ultime apparizioni di Mr. Osama o le sue imprecazioni verso il modo occidentale o le minacce del suo secondo Al Zawahiri, che comunque hanno il loro impatto sulla “manovalanza Jihadista” ma va ricercata nelle compagini che per anni e anni l’Islam Integralista ha realizzato in occidente, specialmente in Europa. Un insieme di elementi che come pezzi di un puzzle perfetto è andato disegnandosi e configurandosi, man mano che l’occidente si è dimostrato disinteressato alle questioni di politica internazionale verso Paesi i quali era ben chiaro che meditassero arricchimento ideologico per tramite di una non precisata “regola antropologica” celata sotto una religione che per lo più dei Paesi Islamici non è condivisa, ma ufficiosamente compresa e coadiuvata. Abbiamo avuto ben 6 [..?..] anni dal 2001 per “imparare” a conoscere Osama Bin Laden e i suoi accoliti nonché il Terrore proveniente da caste e antropologiche dottrine religiose che con prepotenza si sono insinuate nella conoscenza globale del singolo occidentale, il quale, un po’ per incoscienza, un po’ per giustificata ignoranza in materia, non ha mai cercato di conoscere il vero motivo che spinge il terrorismo Islamico verso le azioni che mette in pratica, ma ha cercato di individuarne gli aspetti religiosi per la tanto invocata Jihad.
Oggi, dopo un bel po di tempo, riappare mr. Osama, riappare dopo un periodo nel quale solo in pochi ci siamo chiesti: “che fine avrà fatto?” e in tanti neppure ricordavano più la sua esistenza. Riprende ad inviare messaggi con una pacatezza che lo ha sempre distinto, una sorta di savoir faire alla Jihadista; è preparato, meticoloso, freddo in alcuni momenti, ma comunque sempre lo stesso Osama Bin Laden. E’ Lui, è un sosia?, sono solo registrazioni?..ebbene iniziando da quest’ultima osservazione se di registrazioni trattasi, allora vuol dire che Osama è stato [..?…] anche un buon veggente, poiché come ricorderete nelle sue ultime apparizioni, Egli, ha parlato addirittura dell’Economia Americana e di ciò che la stessa subiva alla fine del
«Hai visto? Osama bin Laden è stato ucciso» e «l’uomo che ha ucciso Osama bin Laden è Omar Sheikh » già, lo stesso che consegnò 100.000 dollari a Mohammed Atta, negli Stati Uniti, poco prima dell’ 11 settembre. Allora ?… assolutamente niente di strano se non fosse che di questa storia non ne ha parlato nessuna televisione, lo stesso giornalista che intervistò Benazir Bhutto, David Frost lasciò scorrere questa notizia come se mai
[l’informazione riguardante le dichiarazioni di Benazir Bhutto sono state tratte dal Quotidiano "La Stampa"]