Gio. Mar 23rd, 2023
Con l’Operazione Osterai i tedeschi cercarono, alla vigilia di Pasqua del 1945, di lanciare tale operazione. Consisteva nell’inserire all’interno dell’ogiva di un missile delle componenti biologiche sporche per tentare di infettare con tale arma bio-chimica la maggior parte della popolazione britannica. Un’operazione che col senno del poi, se riuscita, poteva cambiare le sorti del secondo conflitto mondiale.
 

1. Alle origini del "mito".
Negli anni trenta del XX secolo, almeno tre gruppi separati di scienziati tedeschi stavano lavorando per realizzare l’arma atomica che avrebbe potuto portare a creare quell’arma totale che avrebbe permesso il dominio mondiale del Terzo Reich. Infatti c’erano all’epoca tre diverse squadre di scienziati, sostenute dal Ministero della Guerra, da quello delle Poste e da quello del Culto. Poi verso la fine degli anni ‘ 30, veniva presentato un progetto per un reattore ad acqua pesante. Tuttavia nel 1942 il ReichsMarschall Hermann Goering prendeva sotto di se la gestione di tale materia, affidando la direzione di tale attività a Walter Gerlach. Così la produzione passerà da 10 a 120 kg mensili, anche se era stato preventivato una produzione mensile di 300 kg.
L’acqua pesante necessario a tale reattore veniva prodotta presso la centrale di Norsk, in Norvegia. Nonostante tale centrale venisse rasa al suolo nel 1942 prima da un commandos inglese e in seguito nel 1943 bombardata a tappeto da bombardieri americani, la Germania aveva già immagazzinato una quantità tale d’acqua pesante da essere sufficiente alla costruzione di un piccolo reattore nucleare. Nel frattempo il problema della reperibilità di uranio era già stato risolto nel 1940 allorquando più di 1.000 tonnellate di uranio erano stati razziati a Oolen in Belgio. La ricerca si sviluppava in direzioni diverse a seconda dei già ricordati diversi team. Comunque i risultati più sorprendenti furono ottenuti dall’èquipe del professor Kurt Diebner, che venne a trovarrsi prima a Francoforte sul Meno e poi dal 1944 ad Ilm, presso Meiningen, nella ThuringerWald, dove si trovavano i laboratori sotterranei segreti aereo-missilistici gestiti dallo Stato Maggiore Tecnico delle SS, un super-comitato tecnico che originariamente si chiamava "Wehrforschungsgemeinschaft" e che era diretto dall’ing. W. Osenberg, appartenente alla sezione 3 SD-SS.
 
Così la pila atomica di tale team già dalla fine del 1944 aveva iniziato a funzionare, confermando la possibilità di costruire una "Uran-Maschine", un motore ad energia atomica. Quindi tale pila aveva la forma sferica, era di grandezza relativamente modesta e risultava formata da strati alternati di uranio e paraffina, con un piccolo nucleo centrale radioattivo per il possibile innesco della reazione nucleare. Praticamente conteneva solo 551 kg di materiale fissile e risultava forata da un’estremità all’altra del contenitore sferico.
2. Prende corpo "l’Unternehme Osterai".
Così nella primavera del 1945 prendeva corpo un’idea originale "l’Operazione Osterai" ovvero lanciare vettori radiocomandati per un’offensiva nucleare per mezzo di veleni radioattivi.
Si voleva utilizzare la forma globulare dell’Uran-Maschine di Diebner, il cui reattore doveva prima servire per svilupare l’energia di propulsione e poi gassificare e rendere così radioattivi dei metalloidi inseriti nel vettore radiocomandato, spargendoli nell’atmosfera quando esso scoppiava, contaminando un ampio raggio di terreno, come se si fosse trattato di una "bomba chimica".
Le autorità tecniche delle SS passarono alla parte operativa dell’OPERAZIONE OSTERAI; le bombe radioattive, simili per l’appunto a uove di pasqua, dovevano iniziare a essere lanciate proprio nel giorno di Pasqua del 1945 su Londra. Tale operazione aveva anche due sotto-progeti, chiamati: "Projekt Satelloid" e "Projekt test stand XII". Quest’ultimo progeto venne concepito come sistema di lancio per raggiungere il nordAmeirca. Il missile in questione, un "A-4", doveva essere lanciato da un speciale contenitore chiamato in codice "Apparatus-F" che era rimorchiato da un U-Boote tipo XXI il quale funzionava come torre di lancio galleggiante.
Da sottolineare il fatto che tale progetto della Wolfsburg-Volkswagen era già stato completato alla fine del 1944 e doveva essere utilizzato anche da basi su terraferma, come la Groenlandia, contro le grosse città degli Stati Uniti. Anche se alcune fonti riferiscono che dall’U-Boote 511 furono sperimentati lanci con 3 V-2 da sott’acqua in specifici tests presso i cantieri di Stettino, tale projekt non divenne mai operativo. Mentre con il "Projeckt Satelloid" si ipotizzava l’utilizzo di un satellite artificiale in moto ad una quota preventivata di 1.700 km, ma che in alcuni tests sperimentali si portava fra i 70 e i 150 km d’altezza, con cui, proprio come i moderni sistema di controllo di armi strategiche a lunghissima gittata, si potevano controllare le ultime generazioni di missili come l’ A-9 e l’A-10.
Comunque l’Intelligence Service di Sua Maestà Britannica rese operativa la contro-operazione Tarzan con cui si dovevano rendere inservili le cosiddette "armi segrete dell’ultimo minuto" fin qui descritte.
Ebbene, commandos inglesi cammuffati da falsi SS, penetrarono nei vari laboratori sotterranei segreti sparsi in ben precise località della Germania, e con grosse quantità di dinamite distrussero i vari macchinari lì ubicati, sottraendo altresì il maggior numero possibile dei documenti relativi a tali suddetti progetti nazisti. In tali azioni trovarono la morte ben otto scienziati al servizio dei nazisti: i professori Haver, Hummel, Wisch, von Zschocke, Starcke, Bucher, Ergang e von Mulcke.
Comunque tali piani finirono quasi integri alla fine del conflitto sui tavoli del War Office britannico e in vari depositi segreti statunitensi e tali congegni serviranno proprio quelle nazioni contro cui in origine erano destinati.
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