Durante la seconda guerra mondiale gli italiani idearono e misero in pratica aerei radioguidati a distanza per controbattere lo strapotere quantitativo anglo-americano nel conflitto. Evento che non vide sbocchi pratici per le sorti dell’Italia nel conflitto in quanto di lì a poco l’Italia stipulerà l’armistizio dell’ 8 settembre 1943 con gli alleati, così tale invenzione cadrà inesorabilmente nell’oblìo.
Gli italiani e gli inglesi, già prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, avevano effettuato degli esperimenti per radioguidare aerei in volo ma senza arrivare a un risultato esauriente che potesse soddisfare le esigenze di una futura guerra che di lì a poco sarebbe veramente scoppiato.
Lideatore e il realizzatore italiano di un aereo radioguidato a distanza fu il generale di brigata aerea Ferdinando Raffaelli che, dopo aver ottenuto il nulla osta dalle Autorità superiori, scelse come aereo su cui applicare tale novità tecnologica il trimotore S.M.79. Tale aereo aveva buone qualità di volo, di stabilità e di carico, così fu che il Raffaelli, con laiuto di due collaboratori, lingegnere Cerini [che progettò il sistema di autopilotaggio] e il capitano Montuschi [che realizzò praticamente il sistema di telecomando], si metteranno a punto ben 4 AR.4 presso le officine della Ambrosiani a Venegono. che sarà il primo bombardiere senza pilota utilizzato per unazione bellica.
Progetto e realizzazione che vedrà la collaborazione delling. Stefanuti, delling. Preti e delling. Frati.
Da sottolineare il fatto che lapparecchiatura trasmittente veniva montata a bordo di un trimotore Cant Z-1007 bis e si passò ai collaudi, i quali diedero ottimi risultati tanto che si decise di utilizzare tali velivoli alla prima occasione.
Tale occasione si presentò nella battaglia di MezzAgosto. Per contrastare il grosso convoglio inglese che stava dirigendosi in Egitto per far arrivare rifornimenti vari allOttava Armata inglese, venne ordinata prima un attacco con un gruppo di caccia-bombardieri Re-2001 e poi, il 12 agosto 1942, un S-79 e il Cant-Z-1007 bis decollavano dallaeroporto di Villacidro in Sardegna puntando verso il convoglio inglese.
LS-79 trasportava una tonnellata di esplosivo e procedeva senza intoppi verso il bersaglio, radioguidato dal Cant Z-1007 bis con a bordo il gen. Raffaelli.
Però poi giunse la notizia che le navi più grandi del convoglio inglese avevano invertito la rotta, con destinazione Gibilterra. A questo punto però accadde che pur dando il segnale di cambio rotta al S-79, questi non rispondeva più; infatti sera bruciato un condensatore; così ogni tentativo risultò vano. Il Cant Z-1007 bis fece dietro front, mentre l S-79 continuò la sua rotta originale, andando a cadere sulle montagne dellAlgeria, nei pressi di Klenchela, dopo aver percorso circa 600 km .
Dopo alcune messe a punto e lievi modifiche, laereo AR.4 [dotato di serbatoi con 700 litri di carburante e da un motore a doppia stella Fiat A. 80 da 1000 C .V.] veniva dotato di unapparecchiatura tale da poter centrare con precisione lobiettivo stabilito allinizio di una particolare missione.
Inoltre il carico bellico era stato aumentato a 2 tonnellate, mentre lapparecchiatura trasmittente era stata installata sul veloce e maneggevole caccia Macchi 200.
Ma con larrivo dellarmistizio dell8 settembre 1943, tutto i documenti segreti del progetto venivano dati alle fiamme, mentre i 4 AR.4 di base a Venegono e i due S-79 di base a Guidonia, già pronti allimpiego bellico per essere radioguidati, furono tutti distrutti.
Si concludeva così lesperienza dei velivoli radioguidati progettati e realizzati autonomamente dai tecnici aeronautici con la genialità tipicamente italica.