È difficile sia riuscire a quantificare questo fenomeno sia riuscire a delineare la personalità del pedofilo, nonostante è semplice riuscire a dare una definizione della pedofilia, la comunità scientifica afferma che è un individuo con interesse sessuale a lungo termine verso i minori.
Il senso comune ritiene che coloro che abusano dei bambini sono molto diversi dalle persone normali, che sono dei malati, degli ingannatori, dei bugiardi, aventi delle fissazioni perverse, con metodi di pensare distorti. Molti sono stati gli approcci che si sono accostati allo studio di questa parafilia: l’approccio medico, quello cognitivo, quello psichiatrico (che la definisce come un disturbo mentale), il modello biologico, il modello psicologico. Nel DSM- V-TR la pedofilia è inserita tra i “Disturbi Sessuali e dell’Identità di Genere”, esso definisce la pedofilia come un tipo di parafilia che comporta attività sessuali con bambini prepuberi (sotto i 14 anni).
Il soggetto con pedofilia deve avere almeno 16 anni e deve essere di almeno cinque anni maggiore del bambino. Alcuni autori sostengono che le radici della pedofilia si trovano nell’infanzia e delineano la “teoria della ri- attuazione”, altri asseriscono che sia strettamente associata a delle psicopatologie. Si è cercato di individuare gli ingredienti della pedofilia: il ciclo dell’abuso, l’abuso dell’abusatore, la patologia, le esperienze familiari ed il potere dell’abuso.
È arduo compito il riuscire a delineare l’identikit del pedofilo, in quanto è una persona di sesso maschile, che si isola facilmente, timido, sottomesso, immaturo a livello psicologico, non adeguato al compito di competizione con gli atri uomini, la fascia d’età si colloca tra i 40 ed i 70 anni, molesta sia maschi che femmine. Nonostante delle ricerche hanno permesso di osservare che, analizzando la risposta cerebrale di fronte a differenti stimoli sessuali, è possibile capire le preferenze sessuali di un individuo, i comportamenti dei pedofili, ovvero di coloro che commettono dei reati sessuali a danno dei minori, sono molteplici: dagli agiti esibizionisti, a trasgressioni fino a veri rapporti in cui si innamorano.
Wyre ha studiato il comportamento di coloro che abusano dei propri figli approfondendo il “ciclo seduttivo dell’incesto”, ove spiegava quali sono le tecniche che questi mettono in atto per riuscire ad accalappiare la fiducia del minore. Molti studiosi hanno delineato le categorie del pedofilo: il pedofilo latente, il pedofilo occasionale, il pedofilo regressivo, il pedofilo omosessuale, il pedofilo aggressivo ed il pedofilo dalla personalità immatura, il pedofilo situazionale, il pedofilo preferenziale, il pedofilo psicopatico.
All’interno del mondo della giustizia il soggetto pedofilo può venire a contatto con psichiatri e psicologi quando si chiede che venga periziato e si mette in discussione la sua capacità di intendere e di volere. Tutto ciò diviene molto importante per riuscire a delineare il trattamento che si ipotizza possano riuscire a seguire le persone che commettono dei reati così atroci poiché a danno di minore.
Dr. ssa Alessia Micoli
Psicologa Criminologa
Dottore di Ricerca in Medicina Legale e Scienze Forensi