In Italia i delitti passionali costituiscono la maggior parte dei delitti criminali compiuti. Ci si domanda cosa ci sia dietro questo fenomeno: una rabbia esagerata, gelosia incontrollata, il non rassegnarsi all’abbandono da parte del partner. Il minimo comune denominatore è una forma di amore, anche se patologico. L’emozione è uno stato affettivo di breve durata in cui è piuttosto facile rinvenire una relazione con un avvenimento personale e la causa dell’emozione stessa, la passione è una condizione affettiva più stabile, meno determinata da variabili d’origine ambientale che orienta l’agire del soggetto.
L’amore può assumere forme amicali, passionali, spirituali, mentali o fisiche. Giuridicamente non esiste la fattispecie di “omicidio passionale”, esistono i motivi di un omicidio e le circostanze. Gli innamorati ossessivi, come coloro che hanno disturbi compulsivi, assumono comportamenti atteggiamenti quali: inseguono la persona amata o mettono in atto delle molestie (stalking 1), nei confronti della persona amata, che di solito è la donna. La conseguenza estrema è l’omicidio, gli autori non sono in grado di elaborare la ferita narcisistica inferta dal rifiuto.
I delitti passionali maturano all’interno di un problema relazionale. L’assassino con quel gesto lancia un messaggio, si vuole fare ascoltare. Il delitto passionale ha una lenta maturazione che pervade lo psichismo dell’individuo che arriva ad annientare le proprie forme di controllo. In nosografia psichiatrica ritroviamo la categoria di questi delitti nella classe dei comportamenti sessuali devianti e criminali. Questi delitti non incidono nell’imputabilità dell’autore (art. 90), se non quando possono essere ritenuti sintomatici di un quadro psicopatologico in riferimento al quale il passaggio all’atto assume “valore di malattia”.
Quando un reato è provocato da un’improvvisa emozione o da una passione elaborata, questi stati d’animo sono ininfluenti dall’applicazione degli art. 88 e 89 c. p. Spesso un soggetto che compie questo tipo di reato è mosso da uno stato d’animo turbato che lo vede bisognoso di riappropriarsi del proprio equilibrio e riprendersi la propria soggettività. Vi sono dei meccanismi psichici che hanno svolto un ruolo criminodinamico determinante: meccanismi primari di scissione, di identificazione proiettiva, di negazione.
Ma è difficile poter conferire a questi valore di “malattia mentale”. In ambito psicopatologico ci troviamo di fronte a:
• Disturbo ossessivo- compulsivo.
• Nevrosi fobica
• Disturbi di personalità, antisociale, narcisistico e paranoie.
• Disturbo delirante
• Schizofrenia
• Fase maniacale del disturbo bipolare
• Ritardo mentale
Le valutazioni psichiatrico- forensi devono essere, per convenzione ancorate al modello nosografico clinico, ove fondamentale è l’analisi funzionale e strutturale della personalità dell’autore.
Note
(1) Forma di comportamento che rientra nelle parafilie del comportamento sessuale.
Bibliografia
De Vincentiis G. “Gli stati emotivi e passionali”, scritti in onore di Cesare Gerin, Tomo II, 1974.
Donini G., Merli S., Marasco M,. “Lineamenti di psichiatria forense”, Società Editrice Universo, Roma, 1989. Fornari U. “Trattato di Psichiatria Forense”, Utet, Torino, 2008.