Gio. Mar 23rd, 2023

Leandro Aragoncillo è stato accusato di cospirazione contro il Governo degli Stati Uniti d’America, con una sentenza emessa il 27 febbraio 2006. E’ il primo caso di spionaggio internazionale avvento tra le mura della Casa Bianca.

 

Lo spionaggio internazionale è definito accademicamente nel Black’s Law Dictionary come l’atto di "ottenere o trasmettere informazioni relative alla difesa nazionale". Sempre in base a definizioni accademiche, lo spionaggio può essere suddiviso in militare e civile. Quest’ultimo, in particolare, è distinto tra spionaggio commerciale, finanziario, economico e il più recente spionaggio industriale. Questa pratica persegue il fine di praticare una falla nel sistema organizzativo di uno Stato o di un’azienda. Lo spionaggio in quanto tale ha origini antichissime. Già presso l’Impero dei Sumeri e presso gli Egizi era presente un sistema di informazione capace di reperire dilazioni utili a mantenere costantemente aggiornati i regni sulle posizioni o sulle politiche degli imperi nemici. Abbiamo testimonianza grazie anche a Erodoto di Alicarnasso, il quale narra nei suoi scritti della presenza di spie durante la rivolta ionica e nel periodo precedente alla Seconda Guerra Persiana. Quest’ultima, in particolare, fallì probabilmente a causa di un informatore greco alla corte del re di Persia Serse I, il quale inviò in patria uno schiavo con una tavoletta di terracotta recante delle informazioni necessarie ad avvertire gli spartani dell’allarme persiano. Pare, tuttavia, che anche i persiani si servissero di un agente segreto, il quale riuscì a corrompere uomini influenti per non opporre impedimenti all’avanzata persiana. Nel corso dei secoli le pratiche di spionaggio si sono perfezionate, fino a raggiungere l’apice durante il XVI secolo, in particolare negli Stati dell’Europa Occidentale. Già Luigi XIV di Francia vi aveva dato un forte impulso. Con Napoleone la Suretè ricoprì un ruolo di notevole attività. Sia presso l’Impero feudale giapponese, presso il quale erano i Ninja a far la parte degli agenti segreti, che presso la Serenissima Repubblica di Venezia, la quale disponeva di fondi illimitati e svincolati, oltre a disporre della migliore organizzazione di servizi segreti, appare evidente come proprio dalle pratiche di spionaggio sia a volte dipesa la stessa sopravvivenza degli Stati, soprattutto in casi di guerre e conflitti. Basti pensare alla Battaglia di Midway, combattuta durante la Seconda Guerra Mondiale tra americani e giapponesi, o allo sbarco in Normandia.

 

Un individuo riconosciuto come spia ha diritto a regolare processo in base alla Convenzione dell’Aia prima di ricevere una condanna definitiva. Tuttavia la Convenzione di Ginevra chiarisce che se una spia agisce al di fuori della copertura diplomatica non può usufruire di protezione. Alcuni stati hanno una propria giurisdizione a riguardo: in molti paesi è un crimine punibile con la pena di morte, come negli Stati Uniti, o con l’ergastolo. In Inghilterra, invece, un individuo che abbia prestato fedeltà alla Corona Inglese e che sia stato colto in flagranza di spionaggio è punita con l’ergastolo per tradimento. Se è un diplomatico ad essere colto in flagranza di reato, utilizzando il gergo delle relazioni internazionali, è dichiarata persona non grata da parte dello Stato ospitante: in questo caso il diplomatico viene richiamato in patria. Un altro provvedimento che si può menzionare è l’Espionage Act del 1917: ratificato sotto la Presidenza di Woodrow Wilson, stabiliva l’esistenza di reato nel caso in cui fossero trasmesse informazioni con l’intento di interferire con le operazioni statunitensi o di favorire il successo nemico, o ancora con lo scopo di trasmettere false dichiarazioni capaci di causare ammutinamenti nell’equipaggio militare. Nell’ambito economico, la giurisdizione rimanda all’Economic Espionage Act del 1996: esso sancisce l’esistenza di reato di spionaggio economico, con valenza anche internazionale, nel caso in cui la vittima e l’imputato siano entrambi statunitensi e che il reato crei una compromissione sostanziale dell’ordine economico nel territorio degli Stati Uniti. Alcuni Stati hanno, inoltre, le loro agenzie di controspionaggio, che hanno il compito di intercettare, scoprire e interrogare disertori e traditori.

 

Un caso di spionaggio recentemente accaduto vede coinvolto un ex Sergente di Artiglieria del Corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America, Leandro Aragoncillo, un filippino naturalizzato americano di 48 anni. Specialista per la sicurezza presso la Casa Bianca dal 1999 al 2001 durante la Vice Presidenza degli Stati Uniti di Al Gore e Dick Cheney, ha lavorato nella base di Fort Monmouth nel New Jersey nel luglio 2004. Tuttavia, nel gennaio 2005, Aragoncillo cominciò a fornire informazioni e documenti riservati. Quando gli agenti federali lo arrestarono come capo di imputazione si presento l’accusa di spionaggio, in base alla quale il Sergente avrebbe inviato informazioni compromettenti all’opposizione filippina sul Governo statunitense e sul Presidente filippino in carica Gloria Macapagal-Arroyo. Il caso provocò clamore non solo per il resto di spionaggio in sé, ma anche perché Aragoncillo è considerato il primo inflitrato tra i corridoi della Casa Bianca, fin’allora considerata inespugnabile. Il diretto destinatario delle dilazioni fu Michael Ray Aquino, ex Direttore della Polizia Nazionale filippina residente a New York e attualmente in carcere. Aragoncillo non ha subito come condanna la pena capitale poiché le informazioni da lui rivelate non hanno provocato una seria faglia all’interno del sistema di intelligence americano. Ci sono teorie che sostengono il collegamento tra l’ex Sergente e la Direction Generale de la Securité Exterieure. Ma di questo non si menziona nel rapporto redatto dall’FBI.

 

Le frontiere dello spionaggio internazionale si estendono, oramai da diversi decenni, verso il campo delle comunicazioni e del controllo. Appare chiaro quanto l’intera società sia basata sui mezzi di comunicazione di massa, che costituiscono allo stesso tempo un filtro e un canale preferenziale per recepire informazioni. Famosa, a questo proposito, Echelon, il sistema di sorveglianza globale attuata durante la Guerra Fredda da alcuni paesi aderenti al Patto Nato. Satelliti spia, centri di elaborazione di dati terrestri, cavi sottomarini, reti internet utili a smistare e-mail: una struttura ramificata, che intercetta delle parole chiave insieme alle loro varianti o fin’anche i timbri vocali di alcuni individui sospetti. E’ naturalmente difficile descrivere il reale funzionamento di questa macchina di intelligence. Importante notare che ha ricevuto diverse interpellanze da parte del Parlamento Europeo: ne è nata una commissione temporanea sul caso, per verificare l’esistenza di un sistema di intercettazione globale di comunicazioni private ed economiche.

 

 

 

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